E’ stato presentato in occasione del Festival “Women and the City” il primo “Bilancio di Genere Diffuso” della Città Metropolitana di Torino, documento che ha puntato a misurare la condizione lavorativa femminile, valorizzare le buone pratiche già attive e rafforzare le reti tra imprese, istituzioni e società civile.

Strumento innovativo di analisi e monitoraggio delle disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro locale, è stato il frutto di una collaborazione tra il Politecnico di Torino e l’Associazione Torino Città per le Donne ed ha permesso di documentare le azioni adottate da un campione di 56 imprese locali, prevalentemente sensibili alle tematiche di genere.

Il progetto è partito da una constatazione chiara: le donne nel contesto torinese, come nel resto d’Italia, continuano ad incontrare barriere sistemiche e culturali che ne limitano la piena partecipazione al mondo del lavoro. Il divario occupazionale, la segregazione orizzontale (ovvero la concentrazione delle donne in settori e ruoli tradizionalmente “femminili”) e quella verticale (la loro scarsa presenza nei ruoli apicali) restano fenomeni diffusi e persistenti.

Nello specifico, il capoluogo piemontese supera la media nazionale per tasso di occupazione femminile (64% contro 56,5%) e registra livelli più bassi di disoccupazione (7,7% contro 9,7%) e inattività (30,7% contro 38,1%).

Osservando le posizioni di vertice, al contrario, il soffitto di cristallo è più spesso che altrove: il Glass Ceiling Index raggiunge 2,23 punti rispetto a 1,92 della media nazionale, e le dirigenti sono appena il 20% contro il 22% italiano.

Anche il divario salariale resta marcato: le donne torinesi guadagnano in media il 27% in meno degli uomini.

Parlando di imprese, molte di queste si distinguono per politiche di welfare aziendale e sostegno alla genitorialità ed estensione dei congedi parentali – misura fondamentale soprattutto quando coinvolge anche i padri, promuovendo un reale equilibrio uomo-donna, oltre alle iniziative per il work-life balance come la flessibilità oraria e lo smart working

Lo studio è stato reso possibile grazie alla collaborazione di numerose organizzazioni del territorio che hanno partecipato all’indagine e si sono aperte al dialogo sul tema (tra le quali Apid- Imprenditorialità Donna, associazione del territorio torinese che sensibilizza la Comunità esterna sull’importanza della parità di genere e AreaProgetti Srl, società che ha adottato un linguaggio inclusivo come elemento centrale della sua comunicazione, contribuendo a creare un ambiente più equo ed accogliente sia internamente, sia esternamente, puntando a creare una rete territoriale di piccole imprese

Affinchè il divario di genere nel mondo del lavoro possa essere realmente colmato, al fianco di queste buone pratiche implementate dalle singole realtà territoriali, sarà necessario un impegno congiunto tra Istituzioni, Aziende e Società Civile per promuovere un cambiamento culturale che riconosca il valore della diversità e dell’inclusione. Politiche strutturali e misure concrete saranno indispensabili per garantire a tutte le lavoratrici pari opportunità di crescita e contribuire alla costruzione di un mercato del lavoro più equo, competitivo e innovativo.

Emerge con chiarezza, in conclusione, che il superamento del divario di genere nel mercato del lavoro torinese richiede un impegno collettivo e strutturale. Se da un lato permangono barriere culturali e sistemiche, dall’altro le buone pratiche e le strategie adottate da alcune organizzazioni dimostrano che il cambiamento è possibile e già in atto.

Solo attraverso un approccio sistemico e collaborativo sarà possibile trasformare la parità di genere in un motore di crescita e innovazione per l’intero territorio.

Presentazione Bilancio di Genere diffuso_Women&TheCity – BdG